Promuovere l’inclusione di genere, di abilità, di provenienza, di orientamento sessuale o religioso è un bene per le aziende. Così si anticipano i bisogni dei clienti, si dà modo all'impresa di innovare e di valorizzare tutti i talenti impiegati.
La diversity necessaria all’azienda per avere successo passa anche attraverso le differenze etniche e culturali. Il 71% delle aziende italiane ha dipendenti provenienti da 45 Stati secondo una survey di Aidp. Le iniziative si moltiplicano: la diversity è spesso al centro di contratti di secondo livello e un capitolo importante dei bilanci sociali delle aziende. Le 90 aziende certificate Top Employers in Italia svettano rispetto alle altre 1.200 certificate in Europa sul terreno dell’inclusione: oltre i due terzi d mette in atto piani di assunzione di persone svantaggiate, rispetto a una media Ue del 61%.
Nel suo libro “Diversità e inclusione. Dieci dialoghi con diversity manager”, Valentina Dolciotti, esperta di tematiche di diversità e inclusione e direttrice responsabile del magazine "Divercity" ci spiega come un’azienda dovrebbe attivare politiche per la diversity.
I motivi sono tre:
per anticipare – e accogliere – i bisogni dei clienti;
perché “la diversità porta innovazione”;
perché c’è la necessità di valorizzare tutti i talenti in azienda, presenti e futuri, disabili, giovani, vecchi, italiani, stranieri, omosessuali.
“Se il pregiudizio ci porta a considerare sempre come più meritevole soltanto l’ingegnere maschio 30-40enne, rischiamo di perdere valore.
E per accogliere le diversità dobbiamo creare ambienti aperti, stimolare il pensiero critico e l’accettazione reciproca.
Quando parliamo di diversità e inclusione parliamo di una filosofia.
Mi auguro che tra 10 anni di diversity manager non esisteranno più, perché sarà la modalità normale con cui tutte le politiche delle risorse umane saranno sviluppate"
Emotiva_Mente Intelligenti si colloca nell'ambito formativo della diversity partendo da progetti che portino nelle aziende questa tematica e la esplorino in tutti i suoi aspetti.
La parola "cambiamento" genera emozioni talvolta spiacevoli (e molto intense) anche in chi dichiara di non temerlo!
Si tratta allora di mettere in atto un processo che parta proprio dalla gestione di queste emozioni.
La change map del modello Six Seconds dell'intelligenza emotiva
Passare dal giudizio alla curiosità
tutti coloro che guardano agli altri come persone e sono appassionati dell'umanita',
quelli che offrono un sorriso ogni mattino,
quelli che si prendono la briga di ringraziare,
quelli che non si accontentano della superficialità e cercano il significato,
quelli che hanno il coraggio di mettere in discussione se stessi prima degli altri,
quelli che credono nel cambiamento,
quelli che cercano il cambiamento e lo sostengono,
quelli che hanno fiducia nell’uomo e investono sullo sviluppo delle sue potenzialità,
quelli che giocando con un bimbo e ricevendo una tazza vuota bevono fino all'ultimo goccio!